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Ogni tanto leggo in merito alla correttezza dei giochi d'azzardo elettronici o di quelli online.. e poi vi leggo ciascuno che apporta la propria opinione.
C'è chi (giustamente, a mio parere) ritiene che siano strumenti creati per generare profitto dei titolari che li acquistano, che ne pagano la quota annuale e che poi li gestiscono.
E poi c'è chi ritiene che la serietà 'presunta' di alcuni titolari di tali giochi dovrebbe garantire l'utenza, per cui i titolari non manomettono mai nulla a loro favore (e ne sarebbero prova le licenze rinnovate di anno in anno dalle autorità che controllano l'effettiva rispondenza alle leggi dei totali dei pagamenti alla clientela... mah!!!!!), per non perdere la loro credibilità (?!?), e sono invece ben contenti di avere un profitto, p.es. per il gioco della roulette, pari all'aggio del 2,7% (con le oscillazioni naturali dettate dal caso) e di restituire in vincita tutto quanto il resto.
Bene. Ammesso, ma per nulla concesso, che i secondi abbiano un po' di ragione nell'affermare che 'fregando' platealmente i clienti il passaparola potrebbe fermare l'affare per il titolare (ma anche qui ci sarebbe da dire sugli investimenti che queste case da gioco fanno per deformare l'informazione a riguardo e/o per agganciare sempre 'polli' nuovi e freschi... per cui l'affare non si fermerebbe lo stesso..), mi ritorna in mente l'aneddoto di 2 macchinette 'tipo videpoker' di una trentina di anni fa, poste in un bar vicino casa mia.
Il proprietario del bar, persona preparata e molto attenta nella sua veste di pasticciere professionale, faceva trasparire che dovesse sopportare tali macchinette per imposizioni del 'mercato' (o di qualche clan locale che in genere gestisce quegli affari... forse).
Tali macchinette 'lavoravano' tanto di giorno fino a sera tarda, poi, intorno alla mezzanotte, il bar chiudeva al pubblico e cominciavano le pulizie e la rimessa a posto del locale. Stranamente per tali compiti il titolare si avvaleva del supporto di un poveraccio malandato che abitava lì vicino e ritenuto dal paese una sorta di 'disadattato mentale', che arrivava giusto per quell'orario e che la mattina era sempre lì a far colazioni assortite.
In quei tempi, mi interessavo di informatica, di semplici linguaggi di programmazione ed una sera che vidi il titolare maneggiare una chiave piccola che poteva entrare giusto nella serratura posta sul di dietro dei videopoker (mi era sempre parsa una serratura strana.. visto che non apriva alcuno sportello..).. click! mi si accese una lampadina: "Vuoi vedere che un programma attivato dalla chiave permette di regolare il flusso delle vincite alle macchinette in modo tale che possano essere rare di giorno e numerose e copiose di notte.. e che l'aiutante serve per alleggerire il compito di 'svuotare' le 2 macchinette, giocandoci e facendo rientrare nei termini 'legali' il rapporto tra capitale incassato e capitale restituito in vincita ai giocatori???
Morale sugli aggi: le tabelle che garantiscono la restituzione in vincita del 97,3% dell'importo incassato (per l'es. della roulette) non garantiscono affatto che il gioco sia regolare e casuale, perché altri strumenti possono comunque 'lavorare' per il titolare alla bisogna, lasciando pur sempre che i totali rispettino i parametri fissati dalle leggi del settore (leggi.... capitolo a parte..).
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